Così... pour parler

… LIBERTA’…

Cosa è la libertà per voi, che per caso, navigando in internet, avete digitato l'espressione " Così ... pour parler" su un qualsiasi motore di ricerca?

Questo non vuole essere un blog su una determinata tematica o un argomento specifico, ma solo uno spazio aperto alle parole e alle idee di tutti. Così, da un pensiero o un’idea balenata alla mente si inizia a scrivere di diversi argomenti in piena libertà…

perche´ la liberta´, se data, si trova in ogni cosa... e ci permette di essere noi stessi.


Non sono solo ira e dolore…

forza io sono di pietra pensosa, allegria di mani insieme allacciate. Infine, sono libero entro gli esseri.

E tra gli esseri, come l’aria vivo, e dalla solitudine assediata esco verso il folto delle battaglie a conquistare gioie indomabili.

Pablo Neruda


venerdì 4 febbraio 2011

pausa per sorridere...



Ruhi

Estratto da "E' un grande romanzo, Snoopy!"
Mi piace tenere chiusi gli occhi
posso sbagliare
dimenticare quello che voglio


Scordarmi del tempo
e della stanza bianca
di tutti quei muri alzati
per paura della pioggia

Sentire Tracy e Paul
che mi chiamano da bambino
vedere la strada che mi lascia
nel mezzo

Assaggiare il sapore del respiro di Katie
mentre le tue mani mi sfiorano leggere
Mi piace, tienimeli chiusi ancora


Henry H.

martedì 1 febbraio 2011

Osservate...









... L'alba in un deserto...  

... Lo scorcio di un fiume... 

... La vista di un tramonto in un porto...

Chi è già stato in questa terra non avrà problemi a riconoscerla per la sua bellezza e per quel senso di malinconia che lascia dentro di se ad ogni viaggiatore che vi si sofferma.
Terra d'Africa dai colori caldi, dalla storia antichissima, per la quale numerosi racconti e leggende sono stati narrati. 
Quando si arriva ci si sente un pò spaesati: una grande città, popolazione numerosa, inquinamento acustico e ambientale, traffico e polvere... l'impatto forse non è certo dei migliori, soprattutto quando il viaggio non è solo turistico ed in hotel lussuosi e confortevoli.
Viaggiare vivendo la città, la gente con le sue abitudini e passeggiare  per i quartieri anche meno popolari, da una visione reale di quello che vi sto descrivendo.

Camminare per le strade, sentire rumori di motori accesi e clacson che echeggiano all'impazzata, facendo attenzione ad attraversare perchè qui per il semaforo rosso non sempre vale la regola che la macchina si fermi... l'odore di smog è forte.
Quando si entra in vie più interne - affollate di gente e negozi - i colori cambiano, i rumori delle auto si mischiano a quelli di un'allegra musica araba che fa ricordare le ballerine di danza del ventre e gli odori sono dei più vari ... non ce ne è uno in specifico, ma tanti, e per ognuno è possibile descrivere uan situazione tipica di questo paese.

Cammino e sento odore di cannella, peperoncino, cumino... vicino a me trovo un piccolo "dukkan (negozio) di spezie, tutte ben disposte nei loro forti colori dal rosso porpora al giallo ocra ed ordinate a forma di piramide. Impossibile resistere e non comprare qualcosa.

Cammino ancora e sento il cumino ed il profumo di carne arrivare al mio naso e al palato. Davanti a me c'è un venditore di kebab: carne di agnello o di pollo che gira verticalmente sullo spiedo, accompagnata da salse e spezie di vario tipo; poi odore di frittura... ma questa volta non sono solo le classiche patatine fritte ad accompagnare la carne, c'è una loro specialità , delle polpettine fritte di verdure, senza carne e con l' aggiunta di sesamo... si chiamano "felafel" e sono gustosissime. Provare per credere!!

Proseguendo, sento un profumo misto tabacco e frutta speziata. Al mio lato un "maqha" (come i café francesi) con tavolini rotondi in legno all'esterno e persone nel loro jillaba (simile ad un caftano) che discorrono del giorno fumando il narghilè. Questo è il luogo ideale per degustare un buon té verde.

Capita spesso di sentire il profumo del pane, senza lievito, sottile e di forma ovale... quello che noi chiamiamo "pane arabo" e compriamo dal fornaio e che loro invece vendono per strada, sui marciapiedi, a pochi centesimi.
A volte, svegliandosi la mattina si sente gridare " 'Aish"... Se non si conosce la lingua araba e le usanze del luogo, difficilmente si comprende il perchè di quell'espressione. Poi, basta affacciarsi dal balcone e notare una signora che, a fatica, spinge un carretto ricoperto di pane gridando a voce alta per richiamare l'attenzione di chi è intenzionato ad acquistarlo.
 " khobz"  è il pane in lingua araba... allora perchè questa espressione " 'Aish"?
La parola " 'Aish" significa  "Vita" ed il pane è un alimento essenziale nella nostra quotidianeità. Ecco il collegamento tra queste due espressioni ed un'altra piccola curiosità svelata.

Infine ritorna alla mente un odore, misto cipolla fritta, lenticchie e ceci . Da un chioschetto non molto in lontananza si nota una piramide di pasta appena cotta e una pila di vaschette take away. Una vaschetta di pasta con ceci, lenticchie e cipolle fritte unite ad una salsa agrodolce o piccante, è un piatto tipico chiamato "Khoshari", economico, dal sapore speziato ed un pò particolare.

'Aish e Khoshari... basterebbero a sfamare la fame nel mondo.

Per ogni profumo evocato, una situazione tipica... Si forma così, nel nostro immaginario, un quadretto di questo paese e della vita nella sua principale città.

Misr è il suo nome in lingua araba...  la sua capitale Al-Qa'hira...

Benvenuti in Egitto.

Ruhi

lunedì 31 gennaio 2011

Poesia della sera...


Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

 
 
                                                          " Cento sonetti d'amore"


Pablo  Neruda