Così... pour parler

… LIBERTA’…

Cosa è la libertà per voi, che per caso, navigando in internet, avete digitato l'espressione " Così ... pour parler" su un qualsiasi motore di ricerca?

Questo non vuole essere un blog su una determinata tematica o un argomento specifico, ma solo uno spazio aperto alle parole e alle idee di tutti. Così, da un pensiero o un’idea balenata alla mente si inizia a scrivere di diversi argomenti in piena libertà…

perche´ la liberta´, se data, si trova in ogni cosa... e ci permette di essere noi stessi.


Non sono solo ira e dolore…

forza io sono di pietra pensosa, allegria di mani insieme allacciate. Infine, sono libero entro gli esseri.

E tra gli esseri, come l’aria vivo, e dalla solitudine assediata esco verso il folto delle battaglie a conquistare gioie indomabili.

Pablo Neruda


mercoledì 21 settembre 2011

Considerazioni... Per riflettere.

In vista del sitin di oggi a Roma, a Palazzo Montecitorio in sostegno al riconoscimento Onu dello Stato di Palestina come 194° Stato delle Nazioni Unite.

Dal Libro di Stefano Jesurum, "Israele Nonostante Tutto"


" Soldato, tutti vogliamo difendere il nostro Paese. Siamo stufi del terrorismo. Tutti vogliamo la pace. Ma le nostre azioni permettono la fine del massacro? Dal 1967 Israele ha governato su oltre tre milioni di palestinesi con un'occupazione violenta e con continue violazioni dei diritti umani. Il regime di occupazione ha peggiorato i problemi di sicurezza, a questo punto mette in pericolo la vita di ogni cittadino, incluso te! Soldato, tocca a te decidere! Ti sei chiesto se le tue azioni nel corso del serviziomilitare consolidanola sicurezza nazionale? o servono solo a rinfocolare ostilità e a moltiplicare gli atti di violenza tra noi ed i nostri vicini palestinesi? Tu puoi fermare la violenza. Soldato, quando prendi parte a uccisioni extragiudiziali, liquidazioni in termini militari, quando partecipi a demolizioni di case private, quando apri il fuoco contro la popolazione civile disarmata, quando sradichi frutteti, quando blocchi le forniture alimentari o mediche, tu prendi parte ad azioni definite crimini du guerra dalle convenzioni internazionali e dalla stassa legge israeliana. Fino a quarant'anni fa una corte israeliana imponeva che a un soldato fosse proibito obbedire a un ordine illegale dalle conseguenze atroci. Soldato, consideri questi crimini giustificabili? Le azioni di "liquidazione"non provocano attacchi suicidi? Si può giustificare l'uccisione di bambini, donne, anziani, o comunque di ivili disarmati? Quali sono le basi della sicurezza per giustificare la fame provocata in interi villaggi e la privazione di cure mediche per i malati? Soldato, questi atti di repressione quotidiana che sono parte dell'occupazione non incrementano l'odio fra noi? Coprifuoco, confisca delle terre, impedire lavoro e studio ai cittadini, la continua umiliazione ai posti di blocco e le perquisizioni violente nelle case palestinesi... Ferma il massacro! Soldato, occupazione significa morte. (...)"

Ruhi

martedì 10 maggio 2011

L'arte dello scrivere.

Perchè scrivere... per piacere, divertimento, per staccarsi dalla vita reale ed evadere con la fantasia o per testimoniare, fare denuncia sociale e lasciare qualcosa di nostro agli altri. Tante e diverse possono essere le ragioni, Andrea Camilleri lo spiega così:

Scrivo perchè è sempre meglio che scaricare casse al mercato centrale,
Scrivo perchè non so fare altro.
Scrivo perchè dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti.
Scrivo perchè così mi ricordo di tutte le persone che ho amato.
Scrivo perchè mi piace raccontarmi storie.
Scrivo perchè mi piace raccontare storie.
Scerivo perchè alla fine posso prendermi la mia birra.
Scrivo per restituire qualcosa di tutto quello che ho letto.
(...)

                                                                                               Ruhi

lunedì 28 febbraio 2011

Bambino io, Bambina tu ( Il pesce lesso )

Spero non ti sia dispiaciuto/
Se dopo tanta dolcezza/
Sono rimasto muto/
Senza una sola frase all'altezza/
Non l'ho neanche cercata, sono sincero/
Perché per dirti grazie/
Dovrei parlare un giorno intero/
Per questo non voglio scrivere altro/
Neanche ora/
Preferisco ancora guardarti/
Senza dire una parola/

Henry H.

martedì 15 febbraio 2011

Relax col pensiero...

Notte

una, due, tre gocce...
cadono lente con cadenza costante

scandiscono il tempo che passa,
lento,
come lo scoccare delle lancette di un vecchio orologio

uno, due, tre sospiri...
lunghi, tristi...
di chi pensa ansiosamente

Qualcuno dorme
sonni agitati,
sogni confusi,
figure opache

Senso di vuoto,
di tristezza
il volto di una persona cara appare nitido

Un sussulto,
un altro più forte...

Qualcuno si sveglia ansimando,
si guarda intorno cercando qualcuno.
Intorno a lei, il vuoto...

Occhi impauriti,
e uno sguardo che trapela dolore

quel volto
solo un sogno

Ruhi

giovedì 10 febbraio 2011

Rombo di tuono,
folata di vento che travolge ogni cosa.
Tempesta burrascosa
fuori e dentro l'anima.

Pensieri, pensieri e pensieri...
Urla e grida silenziose, mute, soffocate.
Lacrime, dolore
e di nuovo urla.

Come sentire un lamento lontano,
pacato e poi sempre più forte.
Il suono è stridulo
insopportabile da udire

Non è realtà,
ma intima introspezione.
Una bufera,
una tormenta interiore.

                                                                               
                                                                             Ruhi

mercoledì 9 febbraio 2011

Tre notti senza, sole.

E' un posto meraviglioso anche d'inverno,
dove al mattino il sole è caldo
e non devi vomitare mentre piove.
La notte poi è più bella
amara e silenziosa, che non ti fa dormire.
Ti viene sempre voglia di sederti,
guardare le cose e chiederti perchè
non si muovono e stanno bene così.
Non ti muovi neanche tu allora sperando
di star bene come loro.
Succede a volte, solo lì a Sud
rifugio della tua mente,
gemma preziosa che ti accompagna
nel tuo viaggio distante e visionario.


Non lo so perchè quella volta mi svegliai;
come nel sogno l'ombra si avvicinava silenziosa
ma non era venuta per me
neanche stavolta.
Ma allora quando?QUANDO??
Se è un anno che sto tornando a casa e mai
nessun posto è la mia vera casa.
Quello spazio magnifico in cui avrò prati per stendere
le gambe al sole, sentieri da percorrere piano
e tempo, e voglia
e quella voce che con dolcezza
mi dica ancora:
- fermati qua -


E' un giorno che ti guardo
e mi viene da ridere.
Mi chiederò sempre se di notte ritorni
come quando eravamo giù in basso
dove le ore passavano mentre ci sembrava
di essere soli, anche tra molti.
Oggi è il giorno che ti guardo mentre piove
e per gli spiriti e i folletti
forse è meglio non uscire,
non rischiare ancora di incontrarsi.
Ho aspettato molto
i tre strilli
ma fin'ora ancora nulla...

Henry H.

venerdì 4 febbraio 2011

pausa per sorridere...



Ruhi

Estratto da "E' un grande romanzo, Snoopy!"
Mi piace tenere chiusi gli occhi
posso sbagliare
dimenticare quello che voglio


Scordarmi del tempo
e della stanza bianca
di tutti quei muri alzati
per paura della pioggia

Sentire Tracy e Paul
che mi chiamano da bambino
vedere la strada che mi lascia
nel mezzo

Assaggiare il sapore del respiro di Katie
mentre le tue mani mi sfiorano leggere
Mi piace, tienimeli chiusi ancora


Henry H.

martedì 1 febbraio 2011

Osservate...









... L'alba in un deserto...  

... Lo scorcio di un fiume... 

... La vista di un tramonto in un porto...

Chi è già stato in questa terra non avrà problemi a riconoscerla per la sua bellezza e per quel senso di malinconia che lascia dentro di se ad ogni viaggiatore che vi si sofferma.
Terra d'Africa dai colori caldi, dalla storia antichissima, per la quale numerosi racconti e leggende sono stati narrati. 
Quando si arriva ci si sente un pò spaesati: una grande città, popolazione numerosa, inquinamento acustico e ambientale, traffico e polvere... l'impatto forse non è certo dei migliori, soprattutto quando il viaggio non è solo turistico ed in hotel lussuosi e confortevoli.
Viaggiare vivendo la città, la gente con le sue abitudini e passeggiare  per i quartieri anche meno popolari, da una visione reale di quello che vi sto descrivendo.

Camminare per le strade, sentire rumori di motori accesi e clacson che echeggiano all'impazzata, facendo attenzione ad attraversare perchè qui per il semaforo rosso non sempre vale la regola che la macchina si fermi... l'odore di smog è forte.
Quando si entra in vie più interne - affollate di gente e negozi - i colori cambiano, i rumori delle auto si mischiano a quelli di un'allegra musica araba che fa ricordare le ballerine di danza del ventre e gli odori sono dei più vari ... non ce ne è uno in specifico, ma tanti, e per ognuno è possibile descrivere uan situazione tipica di questo paese.

Cammino e sento odore di cannella, peperoncino, cumino... vicino a me trovo un piccolo "dukkan (negozio) di spezie, tutte ben disposte nei loro forti colori dal rosso porpora al giallo ocra ed ordinate a forma di piramide. Impossibile resistere e non comprare qualcosa.

Cammino ancora e sento il cumino ed il profumo di carne arrivare al mio naso e al palato. Davanti a me c'è un venditore di kebab: carne di agnello o di pollo che gira verticalmente sullo spiedo, accompagnata da salse e spezie di vario tipo; poi odore di frittura... ma questa volta non sono solo le classiche patatine fritte ad accompagnare la carne, c'è una loro specialità , delle polpettine fritte di verdure, senza carne e con l' aggiunta di sesamo... si chiamano "felafel" e sono gustosissime. Provare per credere!!

Proseguendo, sento un profumo misto tabacco e frutta speziata. Al mio lato un "maqha" (come i café francesi) con tavolini rotondi in legno all'esterno e persone nel loro jillaba (simile ad un caftano) che discorrono del giorno fumando il narghilè. Questo è il luogo ideale per degustare un buon té verde.

Capita spesso di sentire il profumo del pane, senza lievito, sottile e di forma ovale... quello che noi chiamiamo "pane arabo" e compriamo dal fornaio e che loro invece vendono per strada, sui marciapiedi, a pochi centesimi.
A volte, svegliandosi la mattina si sente gridare " 'Aish"... Se non si conosce la lingua araba e le usanze del luogo, difficilmente si comprende il perchè di quell'espressione. Poi, basta affacciarsi dal balcone e notare una signora che, a fatica, spinge un carretto ricoperto di pane gridando a voce alta per richiamare l'attenzione di chi è intenzionato ad acquistarlo.
 " khobz"  è il pane in lingua araba... allora perchè questa espressione " 'Aish"?
La parola " 'Aish" significa  "Vita" ed il pane è un alimento essenziale nella nostra quotidianeità. Ecco il collegamento tra queste due espressioni ed un'altra piccola curiosità svelata.

Infine ritorna alla mente un odore, misto cipolla fritta, lenticchie e ceci . Da un chioschetto non molto in lontananza si nota una piramide di pasta appena cotta e una pila di vaschette take away. Una vaschetta di pasta con ceci, lenticchie e cipolle fritte unite ad una salsa agrodolce o piccante, è un piatto tipico chiamato "Khoshari", economico, dal sapore speziato ed un pò particolare.

'Aish e Khoshari... basterebbero a sfamare la fame nel mondo.

Per ogni profumo evocato, una situazione tipica... Si forma così, nel nostro immaginario, un quadretto di questo paese e della vita nella sua principale città.

Misr è il suo nome in lingua araba...  la sua capitale Al-Qa'hira...

Benvenuti in Egitto.

Ruhi

lunedì 31 gennaio 2011

Poesia della sera...


Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

 
 
                                                          " Cento sonetti d'amore"


Pablo  Neruda

giovedì 27 gennaio 2011

27 Gennaio 2011


Per non dimenticare…

Ricorre oggi, la giornata della memoria per non dimenticare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione degli ebrei, la deportazione, la prigionia, la morte e tutti coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato e protetto altre vite...




Poche parole, ricordiamo in silenzio...


I dolori leggeri concedono di parlare: i grandi dolori rendono muti!

 Seneca 

mercoledì 26 gennaio 2011

un voyage gourmand...

… Non c’è niente di meglio che trascorrere una giornata fredda e grigia in casa, preparando un buon dolce in compagnia di una musica jazz in sottofondo.

Basta chiudere gli occhi per immaginare l’atmosfera e percepire le sensazioni che questa evoca. Chiudete gli occhi quindi, il viaggio inizia: una casa calda ed accogliente, arredata con mobili bianco antico tra lo stile country ed il coloniale, luci soffuse e candele alla lavanda che emanano  una fragranza fresca e delicata. Poi, dalla cucina a vista sul salone, in stile americano e color carta da zucchero, arriva un profumo dolce, tipico delle torte fatte dalla mamma, che man mano si diffonde per tutta casa lasciando quel dolce aroma che inebria i sensi e stimola il palato, fino a far venir l’acquolina in bocca.
Gli ingredienti sono fondamentali per l’ottima riuscita del dolce, racchiudono il segreto della sua bontà.
Il suo nome è “Apple Crumble”, “Sbriciolata di mele”... seguite attentamente la ricetta e capirete il perché, aggiungendo però un pizzico di creatività  personale che rende ogni cosa unica: mele renette tagliate a dadini, dal dolce sapore, piccole, rosse e schiacciate alle estremità, mescolate in un wok a fuoco lento con zucchero di canna e cannella  per l’effetto caramellato.
Cannella… ingrediente chiave, dal sapore d’oriente e dall’effetto afrodisiaco. Spezia delle lontane terre di Indonesia, Vietnam e Sri Lanka, dalle origini antiche del popolo egiziano. Solo il profumo ne inebria i sensi come se si fosse adagiati su un morbido cuscino di petali di rose bianche. Degustarla con un dolce o con un piatto salato invece, ne provoca soddisfazione e appagamento.

A completare l’opera manca solo una croccante sbriciolata preparata con farina, burro e zucchero da cospargere sulle mele calde. Il profumo della torta appena infornata si accompagna a quello delle mele caramellate e della cannella.
E’ l’apoteosi dei profumi che regnano in tutta casa.
Quando la crosta croccante assume il colore dell’oro, finalmente il palato è invitato a degustare questo banchetto.
Uno, due… tre e più morsi, impossibile resistere alla bontà di questo dolce, croccante in superficie e vellutato come marmellata nello strato sottostante.
L’acquolina in bocca si trasforma in peccato di gola.

Assaporando ancora quell’aroma di cannella, e storditi dalle mille sensazioni che nella nostra mente inebriano i sensi ed il palato, vi risveglierete dal sogno nel mondo dei canditi.
Aprite gli occhi quindi, il viaggio si conclude…


Ruhi

mercoledì 19 gennaio 2011

La signora in nero

La morte arriva lenta
come una signora
che cammina  a passo lento
 nel suo lungo vestito nero

La morte arriva veloce,
 inaspettata,
inattesa,
come un soffio di vento gelido
che rabbrividisce la pelle

Travolge chi resta
e porta via con se l’anima
lasciando
tristezza
sensi di colpa
ricordi e lacrime

Ruhi

LIBERTA'

… LIBERTA’… Cosa significa questa parola? Cosa è la libertà per voi, che per caso, navigando in internet,  avete digitato l'espressione " Così ... pour parler" su un qualsiasi motore di ricerca?
Questo non vuole essere un blog su una determinata tematica, ma solo uno spazio aperto alle parole e alle idee di tutti.  Così, da un pensiero o un’idea balenata alla mente, per una qualsivoglia ragione, si inizia a scrivere di diversi argomenti in piena libertà… aspettando commenti e critiche coscienziose.
Parole in libertà… ecco un possibile nome per questo blog che rappresenta proprio lo spirito di fondo di questo sito; e non c’è di meglio che aprire la prima pagina parlando di questo valore:

“Libertà”… vi ripongo la domanda, cosa significa per voi questa parola? Che valore le date?
Possiamo parlare di libertà politica, religiosa, femminile ed ancora libertà di parola, di pensiero, di espressione, di stampa e così potremmo andare avanti ancora costatando come questo termine sia complesso ed ampio. Non potendo affrontare tutti i significati che questa parola racchiude in sé e tutte le sfaccettature legate ad essa, preferisco raccontarvi un aneddoto, che a mio giudizio incarna perfettamente questo valore.

Durante un mio viaggio di alcuni mesi in Egitto, al Cairo, ho avuto la fortuna di incontrare la signora Nawal El Saadawi e di intervistarla. Forse non tutti la conosceranno, ma è sufficiente digitare il suo nome, su un qualsiasi motore di ricerca on-line, per scoprire la sua notorietà come scrittrice, ma soprattutto come donna egiziana che ha cercato di far valere i propri diritti e la sua libertà di pensiero, andando contro il sistema politico del suo paese e subendone le relative conseguenze. Non capita tutti i giorni di conoscere una signora così nobile e dai grandi valori, che -  ormai all’apice dei suoi anni, con i capelli color della neve - conserva ancora una vena ironica ed una lucidità di mente non da tutti.  Le sue parole racchiudono esperienze, sacrifici e dure lotte combattute con coraggio e tenacia.  
Chiunque ascolti una sua intervista, un racconto o legga un suo libro, non può fare a meno di far sue queste parole, conservandole come un bene prezioso.

“Mémoires de la prison des femmes” [1] un suo libro autobiografico pubblicato al Cairo solo nel 1984 e tradotto in francese nel 2002. Un libro letto al mio ritorno dall’Egitto, proprio per l’interesse che la vita di questa donna aveva destato in me.
Per chi non la conoscesse, questa è Nawal: “ Je préfère me retrouver en prison que d’écrire une chose que je ne pense pas vraiement. La parole sincère implique un courage aussi grand que celui de
tuer  ou plus ancore (…) mais la libre opinion est- elle un crime? Et pourtant, la libre pensée mérite
–t-elle la vie dure de la prison?” (trad. in italiano “Preferisco ritrovarmi in prigione che scrivere una cosa che non penso veramente. La parola sincera implica un coraggio così grande come quello di uccidere o ancora di più (…) ma, la libera opinione è un crimine? E quindi, la libertà di pensiero merita la vita dura della prigione?”).
Parole vere, sagge, di chi ha vissuto veramente, combattendo persino all’interno di una prigione.
Poche righe per un grande esempio di cosa significa e cosa rappresenta la parola Libertà.

Libertà di pensiero, di parola, di espressione, di stampa, libertà politica, religiosa, femminile…Ognuna di queste come frammento della libertà di un individuo.
E’ sufficiente limitarne una sola per minare la libertà di ognuno di noi.



Ruhi



[1] Nawal El Saadawi, 2002, Mémoires de la prison des femmes, ed. Paris: Le Serpent à Plumes, p.184